Landing page: lo spartiacque tra contatto e abbandono
- Caecilie Olive Hechtel
- 14 mar 2015
- Tempo di lettura: 2 min

"Una campagna senza landing page è come una fiera senza biglietti da visita."
L'argomento di oggi è la "landing page". Per la persona tecnica, la landing page è una pagina web a cui si arriva tipicamente da un link esterno. Per l'agenzia media è un link a cui collegare una campagna di pubblicità. Per la persona di marketing è lo spartiacque tra il contatto e l'abbandono, tra costo e ricavo.
Data l'importanza che come persona di marketing dò a questo argomento, ho raccolto alcuni consigli e considerazioni che condivido con voi. Vi invito a contribuire numerosi con le vostre esperienze.
1. Considerato che il tempo medio di permanenza su di una pagina è inferiore al minuto (esclusi negozi online dove la permanenza si aggira intorno ai 3 minuti), riduci il testo al minimo necessario affinché il visitatore sia incuriosito/ motivato e prenda contatto. Più scrivi, più esponi il fianco al (pre)giudizio. In questa primissima fase vuoi passare, non mettere i puntini sulle "i", giusto?
2. L'efficacia di un messaggio varia dalla combinazione tra persona ricevente (persone visive/ persone auditive/ persone cinestetiche/ ecc.) e formato del messaggio (messaggio audio, video, testo, immagine). Cerca quindi di ripetere lo stesso messaggio in modalità diverse per assicurare che arrivi a tutte le persone che visitano la landing page.
3. Assicurati che la landing page sia ottimizzata per desktop, tablet e smartphone.
4. La landing page è un tassello nel cuore di un processo di acquisizione molto delicato che inizia con (1) la ricerca su google, passa dal (2) clic sull'annuncio, (3) la landing page, (4) la compilazione del modulo di contatto o la telefonata, (7) l'approfondimento sulle credenziali della tua società/ del tuo brand e - se tutto fila liscio - (6) il primo contatto. L'abbandono è l'ostacolo da superare in ognuno di questi 6 passi. L'abbandono avviene quando il visitatore si distrae (l'abbiamo trattenuto troppo a lungo), quando ha un dubbio (abbiamo dato un messaggio che collide con il suo corredo di valori) oppure quando non trova quello che cerca (abbiamo dato un messaggio incoerente con quelli precedenti).
5. Ultimo, ma non ultimo, il registro semantico. Scrivi come parlerebbe il tuo cliente ideale e scrivi dalla sua prospettiva, non la tua. Se vendi attrezzi per officine, scrivi di manutenzione e riparazione, non di categorie di prodotto. Se vendi prodotti farmaceutici, scrivi di sintomi non di principi attivi.
Aspetto con entusiasmo i vostri commenti.
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